Ruzzo, Forlini ammette: «Bolletta acqua più cara per gli investimenti». Ma il conguaglio potrebbe ripetersi anche per il 2014

TERAMO –  Caro bollette dell’acqua per i teramani in questa fine di anno. E’ l’effetto della rideterminazione delle tariffe decisa dalla Ruzzo Reti in accordo con l’ago, e che si aggira su un 10 per cento in più rispetto all’esercizio 2014. Con effetto retroattivo però da inizio 2015, con rischio di ulteriore retrodatazione al 2014 qualora valicato dall’Authority  per energia, gas e servizio idrico. Tradotto in cifre, circa 30 euro a famiglia in più all’anno, oltre 3 milioni di euro per le casse del Ruzzo, che il presidente della Ruzzo Reti, Antonio Forlini, si appresta a precisare essere utilizzato «per nuove manutenzioni sulle reti idriche e sugli impianti di depurazione. «L’aumento è proprio per fare investimenti e manutenzione straordinaria – ha detto -. Siamo andati ad ‘alimentare’ una componente tariffaria mai alimentata in passato proprio per migliorare la qualità dell’acqua e la depurazione. Voglio ricordare però – ha aggiunto il presidente della ruzzo Reti – che il cittadino teramano comunque continua a pagare abbndantemente sotto la media nazionale e di quella degli enti d’ambito abruzzesei: certo, ci si deve aspettare un miglioramento dei servizi ma ci si deve aspettare per questo anche un ritocco delle tariffe».
Manutenzione dunque è la parola d’ordine: soldi spesi finora per lo spostamento dell’adduttrice danneggiata a Pastino di Tossicia, che porta l’acqua a mezza provincia di Teramo, o per la ricerca delle perdite a Giulianova, sul fronte approvigionamento idrico estivo, con la riattivazione del cosiddetto Tronto Tordino; e poi ancora depuratori nuovi ad Alba Adriatica, primo lotto di quello di Tortoreto Lido, eliminazione di altri piccoli impianti tra Civitella e Villa Lempa. E nel futuro c’è la proposta alla Regione di eliminare o mettere a norma buona parte delle 400 fosse Imhof situate soprattutto nelle aree interne della provincia.
Forlini ha detto che la Ruzzo Reti è uscita «dal rischio fallimento e si trova già in un punto avanzato del percorso verso il risanamento». Che sta lavorando per la riduzione dei costi: il consiglio d’amministrazione si è ridotto gli emolumenti per ben due volte e, inoltre, vengono effettuate con regolarità gare di appalto nelle quali, frequentemente, sono stati conseguiti ribassi tra il 30 ed il 35 per cento. C’è anche un nuovo fronte occupazionale: «Avremo bisogno di alcune figure altamente qualificate, tra ingegneri e geometri, per presidiare adeguatamente i numerosi investimenti che verranno realizzati nei prossimi anni e per migliorare i flussi organizzativi. Dovremmo fare dei concorsi nel 2016 – ha annunciato il presidente Forlini -, una volta che l’Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato, avrà validato ed approvato tali fabbisogni».